Caos vaccini, Lamberti condanna l’Asp. Poi l’appello: ‘Vaccinatevi con qualunque vaccino’

Il tema della campagna vaccinale e il caos che si registra a Reggio, nel punto vaccinale individuato a Palazzo Campanella, sono stati al centro della striscia informativa “Live Break” di CityNow, che ha avuto come ospite il dottore Eduardo Lamberti Castronuovo, direttore dell’Istituto clinico De Blasi, e promotore della manifestazione di ieri pomeriggio a piazza del Popolo contro la cattiva organizzazione del piano vaccini in città.

Ma chi è il responsabile di tutto questo? La risposta è in stile Lamberti, ironica e amara:

“Nessuno. Perché da una parte abbiamo l’Asp che è retta da 3 persone che nessuno conosce, che sono andati nelle Tv nazionali ed hanno fatto una figura che non oso definire diversa da poveretti. Il dipartimento di prevenzione è retto da una persona che sembrava essere all’altezza della situazione ma si è messo a mettere il bastone tra le ruote ai privati che vogliono dare una mano, perché c’è sempre l’eterna battaglia tra pubblico e privato su un terreno che non esiste”.

Il caos vaccini a Reggio

Manca la piattaforma – denuncia il dottore Giuffrida, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asp reggina – e questo per lui è il problema dei problemi, più della mancanza del personale specializzato. Non la pensa così il dottore Lamberti che incalza Giuffrida:

“Noi siamo chiamati a risolvere i problemi non a trincerarci dentro delle scuse. È vero che la piattaforma non funziona… allora tu che sei il capo del Dipartimento vai all’Università, chiedi al Dipartimento universitario alla Facoltà di Ingegneria di farti un bel programmino e ti organizzi bene, perché non puoi pretendere che la gente a 80 anni si faccia 2 ore e mezza fuori e non puoi andare a dire nelle televisioni private che da domani è tutto a posto”.

Lamberti è un fiume in piena, e sottolinea un’altra anomalia registrata a Palazzo Campanella:

“Che cosa c’entra la mancanza della piattaforma con quel cartello che è stato affisso ieri e che dice: dal giorno 10 non si faranno più le prime dosi e si faranno solo le seconde. Che senso ha? Vede, manca la parola organizzazione, ma soprattutto manca la parola organizzatore. Ci vuole uno che non dica Non ho la piattaforma non posso lavorare. Perché la piattaforma te la puoi creare e con i medici di medicina generale i quali ti mandano i nominativi, tu li inserisci in un bel software che ti farà l’Università gratuitamente nel giro di poche ore, e tu crei dei luoghi dove vaccinare che siano idonei. Per fare alla Regione il punto di vaccinazione ci hanno messo due giorni, con i servizi igienici chimici: cioè quando si vuole si fa. E allora perché hanno voluto utilizzare una struttura che non è idonea invece di utilizzare tutte le altre strutture che possono diventare idonee da sole? Ambulatori medici dove c’è una sala d’aspetto adeguata, istituti privati che possono benissimo cedere una parte del loro spazio per fare non più di 50 – 100 vaccini al giorno? Invece tutto tace, tutto viene affidato ad anonimi biglietti A4 scritti peraltro neanche in lingua italiana, l’Asp non risponde… e questa è organizzazione?

Nel caos dell’organizzazione resta in piedi un problema di personale specializzato. Anche questo assunto però viene contestato da Lamberti:

“Quando ho lanciato quella idea mettendo a disposizione i miei medici e le mie strutture per la vaccinazione, mi sono arrivate centinaia di mail di molti medici in pensione che si sono detti disponibili a vaccinare. Insomma i vaccinatori ci sono. È chiaro che se uno vuole lo ‘ius prime noctis’ che dice che solo lui può farli, perché solo lui è abilitato, perché lui c’ha lo scettro del potere, e vabbè si tenga lo scettro ma la gente non ci crede più a queste cose. La gente in piazza è venuta perché vuole essere vaccinata. Ha il diritto di essere vaccinata. E allora giù le maschere, non le mascherine, le maschere di chi detiene il potere di tenere in frigorifero i vaccini che invece vanno equamente distribuiti, va fatto una lista di priorità seria, vanno dati gli appuntamenti minuto per minuto, vanno date le possibilità ai medici, agli infermieri, a chi può vaccinare, secondo la legge, di vaccinare la gente. Il popolo non può aspettare le catriche tra ASP tra regione e dipartimento. Se io fossi stato capo del Dipartimento sarei andato a Catanzaro, mi sarei seduto davanti al Longo e gli avrei detto io da qua non me ne vado se tu non mi dai i vaccini per vaccinare la mia popolazione e se non mi dai la piattaforma”.

“Fatevi vaccinare”

Fino a qualche giorno fa è stato vaccinato solo l’1,5% della popolazione metropolitana. Una percentuale che il direttore dell’Istituto De Blasi definisce “ridicolo”:

“Sulla stampa nazionale noi siamo additati come coloro i quali occupano l’ultima posizione in quanto a vaccini somministrati. Adesso però voglio parlare da medico e non più da cittadino: in Israele o in Inghilterra dove hanno vaccinato più del 50% della popolazione sono diminuiti i contagi. Quindi vorrei capire per quale barbano motivo qui non si debbano trovare dei locali validi, opportunamente attrezzati, per fare i vaccini senza creare assembramenti, e senza creare soprattutto un disservizio enorme. È assurdo Non ha senso”.

Sul tema, lo stesso Giuffrida ci ha tenuto a sottolineare che comunque “Palazzo Campanella non chiuderà mai”. Lamberti con un sorriso amaro si chiede quindi chi abbia affisso quel cartello che tra l’altro era senza firma, e rilancia:

“Vorrei capire per quale motivo non si apre al privato, ai medici di medicina, hanno fatto una convenzione con i medici di base ma è rimasto un pezzo di carta”.

A proposito di vaccini Lamberti approfitta dello spazio di “Live Break” per lanciare un appello:

“Il vaccino blocca il contagio, non c’è altro mezzo. Il vaccino, quale che sia, fatevi vaccinare. Non pensiate che ci sia differenza tra Pfizer, Astra Zeneca o Moderna, il primo vaccino che vi danno prendetelo, fatevi vaccinare non avete altra possibilità per salvarvi quantomeno dalla malattia grave. Le varianti – ed ho documentazione di alcune ditte – sono al momento coperte dai vaccini, almeno per quanto ne sappiamo, a meno che non ci siano altre varianti, questo non lo posso sapere, però vaccinatevi, quantomeno attuerete un sistema di freno nei confronti della malattia”.

Scuole chiuse?

Per Lamberti la scuola è un luogo di contagio naturale. Per lui invece di spendere 140 milioni di euro per mettere le rotelle ai banchi si sarebbe dovuto dotare gli studenti di un pc, un tablet, per far continuare la scuola anche da casa:

“La scuola purtroppo è diventato un ambito dove il contagio è molto frequente. Appena si ammala un ragazzo tutti gli altri vanno in quarantena. Tutto questo comporta una vera e propria catena di Sant’Antonio. Allora meglio chiudere per un periodo più lungo, meglio prolungare durante il mese di giugno le lezioni. Ma il problema è un altro: vanno aiutate quelle famiglie dove i genitori lavorano, e vanno aiutati i ragazzi perché non tutti hanno il computer e non tutti hanno la fibra per potersi collegare”.

Entro l’estate tutti vaccinati?

Proprio nel fine settimana il Ministro Speranza si è sbilanciato dichiarando che entro l’estate tutti gli italiani potrebbero essere vaccinati. Molti hanno ironizzato su quelle parole. Lamberti anche su questo argomento ha una sua idea:

“Se si togliessero la maschera tutti questi burocrati della medicina, ancorché medici, si potrebbe fare. Si mandino i vaccini, si dia ad ogni medico curante dia un regolamento preciso, si faccia controllare tutto dai carabinieri dei NAS dai vigili urbani della polizia metropolitana, con delle pene rigorosissime per chi vaccino lo zio o il cugino. Io sono vaccinato perché sono medico, mia moglie no, ma avrei potuto approfittare. Non l’ho fatto perché sarebbe stato scorretto. Però quelli che lavorano negli ambienti medici dovrebbero essere tutti vaccinati. Al Gom hanno vaccinato anche quelli delle pulizie, e nelle altre strutture perché no?”

Fonte CITYNOW.IT : https://www.citynow.it/caos-vaccini-reggio-calabria-lamberti-asp/

Un articolo di Claudio Labate

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